Archive for the 'Le notizie' Category

Patentino

Domenica, Novembre 11th, 2007

A Roma, in queste settimane la Commissione dei Sei sta lavorando ad una norma di attuazione dello Statuto speciale di autonomia per il Trentino Alto Adige con la quale individuare le certificazioni linguistiche equivalenti al patentino di bilinguismo, previsto a Bolzano per l’accesso al pubblico impiego ai vari livelli. Questo perché le regole comunitarie sulla libera circolazione impongono che le certificazioni linguistiche internazionali vengano prese in considerazione in ogni parte d’Europa in modo da non discriminare i cittadini, limitando l’accesso al lavoro.

La mia impressione pero’ e’ che in tutta la vicenda riaffiorino vecchi sospetti e riserve mentali sul bilinguismo.

Nella pratica politica dell’Alto Adige, da quando lo Statuto di autonomia esiste, il bilinguismo non è quasi mai stato considerato un valore, piuttosto è stato inteso, in negativo, come tributo del cittadino all’assetto autonomistico, una sorta di impropria tassa individuale (e anticipata) sul lavoro a carico del singolo.
Dico questo, perché la Provincia di Bolzano non ha mai messo in atto politiche convincenti a favore del bilinguismo, anzi ha costantemente frenato e ostacolato le iniziative piu’ avanzate in questo campo.

Vediamo alcuni esempi:

Nelle scuole dell’Alto Adige la seconda lingua viene ancora insegnata come materia a se stante e non attraverso le materie, come sarebbe normale, con risultati deludenti e di crescente disaffezione degli studenti.

Le sperimentazioni di scuola bilingue a Bolzano vengono bollate come incompatibili con lo Statuto di autonomia, precisamente con l’articolo 19, articolo invecchiato, scritto ai tempi in cui di Europa neanche si parlava.

L’Università di Bolzano offre corsi di laurea trilingue in tutti i campi, con la significativa eccezione della facoltà di Scienze della formazione, quella che forma i nostri insegnanti, rigorosamente divisa per lingua. In tale facoltà, oltre alla insufficiente attenzione per la didattica della seconda lingua, non c’è alcun corso di didattica delle materie in altra lingua.

L’ultimo contratto provinciale ha tolto agli insegnanti l’indennità di bilinguismo per la carriera inferiore, che consentiva di incentivare un percorso graduale verso il bilinguismo e nessun altro incentivo o rimborso spese per corsi di lingua viene concesso.

L’idea del bilinguismo come “tassa sul cittadino” e non come risorsa da incentivare è anche alla base del rifiuto della Provincia di equiparare l’esame di maturità, che comprende la seconda lingua come materia di esame, al patentino di bilinguismo. La cosa potrebbe essere anche comprensibile, considerando lo stato disastroso dei risultati in termini di conoscenza della seconda lingua al termine delle scuole superiori, ma qualche istituto scolastico ha già in mente di attivarsi, offrendo in autonomia agli studenti la possibilità aggiuntiva di conseguire una certificazione linguistica internazionale nell’altra lingua, proprio quel tipo di certificazione che in questi giorni la Commissione dei Sei intende equiparare al patentino.

Dunque è del tutto evidente l’importanza di una equiparazione corretta, perché una norma di attuazione con standard impossibili non consentirebbe alle scuole di fare nulla per i nostri ragazzi. Forse accontenterebbe Bruxelles sul piano formale, ma a Bolzano lascerebbe le cose esattamente some sono.

Del problema dell’equivalenza delle certificazioni internazionali si è occupata un paio di anni fa l’Accademia Europea di Bolzano, con uno studio che sembra rimasto chiuso nei cassetti del committente, la stessa Provincia Autonoma di Bolzano.
Probabilmente questo dipende dal fatto che secondo gli esperti dell’Accademia il patentino più alto previsto a Bolzano (patentino A) (scritto e orale) non corrisponde affatto al più alto certificato di livello europeo (denominato C2) ma equivale a stento a un certificato di due livelli inferiore (certificato B2). Vuol dire, al di là dei tecnicismi, che ha Bolzano la Provincia non si è mai post al’obiettivo di un bilinguismo perfetto, nonostante la estrema selettività dell’esame di patentino.
In altri termini, il tasso di non superamento dell’esame di bilinguismo a Bolzano e’ molto alto, ma, nonostante la fatica di questo esame il suo livello resta basso.

Naturalmente se la Commissione dei Sei vorrà lavorare consapevolmente, non potrà prescindere dagli studi specialistici.
Il patentino accerta simultaneamente un certo livello di conoscenza di due lingue passando dall’una all’altra nel corso dell’esame stesso e un tale tipo di test cross-linguistico non è previsto da alcuna certificazione internazionale. Non esistono quindi tabelle di equivalenza oggettive a cui riferirsi: è necessaria una comparazione puntuale delle caratteristiche dei vari tipi di esame, esattamente il lavoro che l’Accademia Europea ha già svolto.

Se i politici decideranno di continuare ad intendere il bilinguismo come “tassa sul cittadino”, evidentemente cercheranno di farla pagare alta, ma se intenderanno il bilinguismo come “risorsa”, allora dovranno dare il giusto peso agli studi scientifici. In questo senso anche una norma di attuazione (apparentemente) tecnica come quella in discussione in questa settimane può segnare una svolta nella direzione di un bilinguismo realizzabile.

Codardia civile

Venerdì, Settembre 28th, 2007

Rita Franceschini, rettrice della Libera Università di Bolzano

“Codardia civile” non é termine usato di frequente. Si tratta dell’opposto di “coraggio civile”. Ritrovo l’espressione sul quotidiano Alto Adige in un commento su Rita Franceschini, magnifica rettrice della Libera Università di Bolzano.

Il fatto: il 17 settembre Rita Franceschini ha parlato al congresso internazionale Multilingualism in Early Childhood, (Saarbruecken 17 e 18 settembre 2007). Il suo intervento ha il titolo:”Early Language Acquisition and Early Learning: how do we take advantage of the opportunities?”.
A parte il mio dispiacere personale di non essere potuto andare a Saarbruecken in quei giorni, visto il programma e la qualità dei relatori, di questo intervento e del documento finale approvato dai congressisti ha dato breve notizia a Bolzano il quotidiano Alto Adige. Trovo il gli articoli proprio sul sito dell’università di Bolzano.

Il commentatore del quotidiano così si esprime:

Lub (=Libera Università di Bolzano (ndr)) protagonista del convegno sul bilinguismo di Saarbrücken, che si è concluso con la bocciatura dei corsi di intensivi di lingua per i bambini immigrati, e con la conferma che nel cervello infantile c’è posto per più lingue e che questo aiuta e non ostacola le capacità comunicative. Esattamente il contrario di quello che la Svp predica. E infatti abbiamo i centri linguistici per i bimbi immigrati e il bilinguismo precoce è il diavolo. Forse perchè appena varcata la soglia di casa la Lub tace. Abbiamo chiesto a Rita Franceschini un’intervista su questi temi, ha detto no. Forse però la rettrice potrà rispondere ad alcuni semplici quesiti. Dove corre il confine tra prudenza dottrinale e codardia civile? E quello tra rispetto dei ruoli e servilismo? Perchè, se la signora Franceschini tace, la politica della scuola la fa l’onorevole Zeller. (m.f.)

Sembra di capire che mentre in giro per l’Europa si condivide l’idea di favorire uno sviluppo plurilingue della personalità, chi lavora a Bolzano deve astenersi dal dirlo, per paura.

Il disagio linguistico

Sabato, Luglio 14th, 2007

Il tema del disagio dei cittadini di lingua italiana in Alto Adige, viene riproposto ciclicamente.
Una delle manifestazioni di questo disagio è una scarsa capacità o propensione ad usare la lingua tedesca nelle comunicazioni interpersonali. Io credo che a Bolzano una scarsa conoscenza della lingua tedesca da parte dei cittadini di lingua italiana non vada vista semplicemente come uno dei fattori che producono il disagio, probabilmente ne è anche espressione.

Imparare le lingue ascoltando

Venerdì, Marzo 2nd, 2007

Tra il 5 ed il 12 marzo i centri linguistici dell’Ufficio bilinguismo e lingue straniere della Provincia organizzano l’iniziativa “Suoni-Stimmen-Sounds”, riservata agli studenti della terza media e delle scuole superiori tedesche ed italiane di Bolzano e Merano, per sensibilizzarli verso l’apprendimento linguistico attraverso la comprensione orale. Numerose le adesioni.

Il palazzo Plaza, sede dell'Ufficio Bilinguismo a Bolzano

Nella società moderna improntata all’espressione visiva quello dell’ascolto risulta essere un canale comunicativo svantaggiato rispetto a quello dell’immagine. Nell’apprendimento linguistico il canale audio riveste, però, una certa rilevanza; infatti, ascoltare non significa solamente cogliere suoni, ritmi e melodia di una lingua, ma percepirne la struttura ed il lessico.
Inoltre, è sempre più necessario essere dotati di flessibilità nell’ascolto (codes-switching) per cogliere i suoni delle molteplici lingue che connotano sempre più la realtà moderna.
Per sensibilizzare all’ascolto i giovani nell’apprendimento linguistico l’Ufficio bilinguismo e lingue straniere della Provincia organizza le giornate informative “Suoni-Stimmen-Sounds” presso i suoi centri linguistici: dal 5 al 8 marzo al Centro Multilingue in via Cappuccini 28 a Bolzano e dall’8 al 12 marzo alla Mediateca Multilingue in piazza della Rena 10 a Merano.
Le classi di madrelingua italiana potranno esercitare la comprensione orale dell’inglese e della seconda lingua tedesco, mentre le classi di madrelingua tedesca, oltre all’inglese, potranno esercitare la comprensione orale della seconda lingua italiano. Ogni gruppo avrà a disposizione un’ora e mezza circa.
L’iniziativa è anche un’occasione per far conoscere in nuovi materiali linguistici acquisiti di recente per rendere più accattivante lo studio delle lingue; tra questi vi è una serie di nuovi “audiobooks” con audio-drammi, poesie, ed anche thriller in varie lingue.
L’iniziativa pubblicizzata tra le terze classi della scuola media ed alle scuole superiori italiane e tedesche di Bolzano e Merano, alle quali è riservata, ha riscosso molto interesse e numerose sono le classi che, sotto la guida dei propri insegnanti, seguiranno la proposta formativa.

Fonte:
Ufficio stampa della Provincia di Bolzano.
http://www.provincia.bz.it/usp/news/news_i.asp?art=159348

21 febbraio 2007 - Giornata Internazionale della lingua madre

Giovedì, Febbraio 22nd, 2007

In occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre, il 21 febbraio 2007 Koichiro Matsuura, Direttore Generale dell’Unesco lancia un appello affinché siano promosse strategie linguistiche nazionali e regionali per costruire un ambiente armonioso per tutte le lingue del mondo.

In un mondo in cui l’universale ed il locale si incrociano e devono interagire in modo armonioso, i concetti di “madre lingua” e “multilinguismo” diventano strutturalmente complementari, ha affermato Koichiro Matsuura.
L’UNESCO si sforza di promuovere il multilinguismo, soprattutto in ambito scolastico, incoraggiando il riconoscimento e l’acquisizione di almeno tre livelli di competenza linguistica per tutti: una lingua madre o primaria, una lingua nazionale ed una veicolare.
La promozione della diversità linguistica e culturale si accompagna ad un impegno in favore del dialogo tra i popoli, le culture e le civiltà. Diversità e dialogo, identità ed alterità sono in effetti i poli di una complementarietà funzionale che conviene assumere nella sua totalità.

Koichiro Matsuura - Photo © UNESCO/Michel Ravassard

Malgrado esistano esempi di buone pratiche in varie parti del mondo, continua Matsuura, il multilinguismo appare più come un ideale che come una realtà tangibile. Più del 50% delle 6000 lingue parlate nel mondo rischiano di scomparire ed il 96% delle stesse sono parlate dal 4% della popolazione mondiale.
Meno di un quarto di tutte le lingue esistenti sul nostro pianeta è utilizzato a scuola e nel ciberspazio e solo sporadicamente. Sono poco più di un centinaio le lingue a cui è stato dato un posto di onore nel sistema educativo ed in quello pubblico e meno di cento sono presenti nel mondo digitale.
Koichiro Matsuura conclude ricordando la situazione linguistica del continente africano, in cui si parla un terzo delle lingue del mondo. Nonostante siano perfettamente dominate dai gruppi di popolazioni che le usano quotidianamente nel loro modo di esprimersi, la maggior parte di esse non sono per niente utilizzate nel settore educativo, amministrativo, giudiziario ed in quello della stampa.

Forum all’Università di Bolzano

Sabato, Dicembre 9th, 2006

In piazza Sernesi a Bolzano, il 7 dicembre 2006, si è tenuto il primo degli incontri progettati tra cittadini , Universita’ e mondo della stampa, con una impostazione della discussione decisamente “dal basso”.
Organizzatore dell’evento il quotidiano “Il Corriere dell’Alto Adige”.

La sede principale della Libera Università di Bolzano

L’incontro aveva lo scopo di individuare alcuni argomenti forti, da proporre all’Università di Bolzano come temi di ricerca. Non è mancato il tema dell’immersione linguistica, intesa come un modo di organizzare la scuola per renderla efficace anche dal punto di vista dell’insegnameto delle lingue. Cosa che oggi non è.

L’“immersione linguistica” suscita sentimenti contrastanti a Bolzano: è considerata chiave di volta dell’apprendimento linguistico per qualcuno, pericolo di commistione e di perdita di identità per altri.

Proprio per questo il termine “Immersione Linguistica” è stato quasi sempre sostituito nei progetti ufficiali con il termine “Uso Veicolare delle Lingue”. L’idea di fondo, in entrambi i casi, è che l’insegnamento delle lingue come materie a se stanti è superata.

Insegnare una lingua in quanto lingua è probabilmente una perdita di tempo. Bisogna invece cercare di fare apprendere le lingue ai ragazzi, usandole nelle varie discipline, in modo che l’interesse per i contenuti veicolino lingua.

La proposta è semplice e affascinante: un insegnante di matematica o di scienze in inglese - o in tedesco - nelle scuole italiane, riuscirebbe a fare due cose insieme, veicolare contenuti e fare apprendere le lingue. Lo stesso potrebbe succedere nelle scuole tedesche, se intendessero tentare.

Questo principio dell’insegnare insieme lingue e contenuti è applicato in molte parti d’Europa. Tuttavia solo a Bolzano l’immersione linguistica stenta ad affermarsi. Il punto è, naturalmente: quale contributo puo’ dare l’Università alla Città e alla Provincia di Bolzano?

Quasi sempre si sente dire che l’Univeristà di Bolzano è giovane, perché esiste solo da una decina di anni. La mia impressione è che dieci anni siano un periodo di tempo sufficiente per qualificare una struttura accademica come matura. Per questo penso sia giunto il momento che anche l’Università di Bolzano si confronti con il tema dell’immersione linguistica.
Ma di quale compito potrebbe farsi carico l’Università su questo versante?

Probabilmente dovrebbe porsi come obiettivo quello di fornire una salda consapevolezza teorica ai progettisti e agli operatori scolastici in genere. Infatti, spesso, si legge in dettaglio di tecniche innovative messe a punto per l’insegnamento delle lingue, ma non sempre è spiegato con altrettanta chiarezza cosa significa veicolare insieme contenuti e lingue.

A questo si lega la necessità di approfondire il tema del rapporto fra lingua e cultura. Alla base dei progetti di immersione c’e’ l’idea che ogni lingua è idonea a veicolare i contenuti di ogni cultura, quindi che una lingua non è depositaria in senso originario di una propria specifica cultura. Il tema va quindi approfondito soprattutto sul piano filosofico.