21 febbraio 2007 - Giornata Internazionale della lingua madre
In occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre, il 21 febbraio 2007 Koichiro Matsuura, Direttore Generale dell’Unesco lancia un appello affinché siano promosse strategie linguistiche nazionali e regionali per costruire un ambiente armonioso per tutte le lingue del mondo.
In un mondo in cui l’universale ed il locale si incrociano e devono interagire in modo armonioso, i concetti di “madre lingua” e “multilinguismo” diventano strutturalmente complementari, ha affermato Koichiro Matsuura.
L’UNESCO si sforza di promuovere il multilinguismo, soprattutto in ambito scolastico, incoraggiando il riconoscimento e l’acquisizione di almeno tre livelli di competenza linguistica per tutti: una lingua madre o primaria, una lingua nazionale ed una veicolare.
La promozione della diversità linguistica e culturale si accompagna ad un impegno in favore del dialogo tra i popoli, le culture e le civiltà. Diversità e dialogo, identità ed alterità sono in effetti i poli di una complementarietà funzionale che conviene assumere nella sua totalità.
Malgrado esistano esempi di buone pratiche in varie parti del mondo, continua Matsuura, il multilinguismo appare più come un ideale che come una realtà tangibile. Più del 50% delle 6000 lingue parlate nel mondo rischiano di scomparire ed il 96% delle stesse sono parlate dal 4% della popolazione mondiale.
Meno di un quarto di tutte le lingue esistenti sul nostro pianeta è utilizzato a scuola e nel ciberspazio e solo sporadicamente. Sono poco più di un centinaio le lingue a cui è stato dato un posto di onore nel sistema educativo ed in quello pubblico e meno di cento sono presenti nel mondo digitale.
Koichiro Matsuura conclude ricordando la situazione linguistica del continente africano, in cui si parla un terzo delle lingue del mondo. Nonostante siano perfettamente dominate dai gruppi di popolazioni che le usano quotidianamente nel loro modo di esprimersi, la maggior parte di esse non sono per niente utilizzate nel settore educativo, amministrativo, giudiziario ed in quello della stampa.