Dalla Conferenza di Bruxelles riparte eTwinning 2007
A chi gli chiedeva, che cosa ne pensasse della sorte della Comunità europea, Jean Monnet nei lontani anni ’50, rispondeva “Non sono ne’ ottimista, ne’ pessimista. Sono determinato”. Ecco, proprio la determinazione è la caratteristica fondamentale per impegnarsi in qualsiasi progetto europeo, ed anche in eTwinning è un ingrediente fondamentale per la buona riuscita del proprio parternariato.
Determinati sono stati i 23 insegnanti italiani che hanno partecipato alla Conferenza eTwinning europea che si è tenuta a Bruxelles dal 23 al 25 febbraio, e la perseveranza premia: Paola Lico con il progetto “I giovani cercano la propria identità” -partner polacca- ha vinto il primo premio per la categoria età 16-19 anni; Loredana Vertuani ha ricevuto il secondo premio con “Noi i giovani di oggi” -partner finlandese.
Il 2007 per eTwinning è un anno speciale: l’azione entrerà a far parte di LLP. Nel suo discorso di apertura il Commissario Figel ha sottolineato che “eTwinning si configura come ulteriore opportunità per i partenariati scolastici Comenius di continuare il proprio lavoro sui progetti e come punto di partenza per le scuole che ancora non partecipano a progetti basati sulle TIC”. Ancora, nel suo discorso, collegando eTwinning all’Agenda di Lisbona ed alla Dichiarazione di Bologna, ha sottolineato come gli insegnanti eTwinning stiano spianando la strada verso la collaborazione scolastica.
La conferenza annuale, è stata, come di consueto, il momento per trarre i bilanci dell’Azione, ma non solo… Lo sguardo dei partecipanti non era rivolto al passato, cui si è fatto riferimento come fonte di insegnamento per il futuro dell’Azione.
Data l’accelerazione che hanno subito i tempi nella nostra società, ormai occuparsi del futuro, significa spesso concentrarsi sul presente: i tempi dell’insegnamento però, nella gran parte dei casi, vanno nel senso contrario rispetto a questa regola. La presentazione di Marc Durando, il Direttore Esecutivo di EUN, ha inquadrato il problema: un insegnante di 50 anni trasmette ai suoi studenti delle conoscenze che lui stesso ha acquisito 25/30 anni prima, e che gli studenti stessi utilizzeranno nell’arco di 10-15 anni. Da qui, il periodo di comunicazione del sapere è quindi di 40 anni, questo significa che esso è due volte più lungo del periodo che misura le trasformazioni della società. eTwinning, con il suo patrimonio tecnologico, ha come obiettivo accorciare il tempo di trasmissione del sapere, non solo adeguandosi, ma anche interpretando una nuova e-education pensata ed adattata alle necessità dei cosiddetti “Digital Natives”. Secondo i dati dell’ultimo rapporto OECD “Education at a glance” un “digital native”, entro i 21 anni, sarà stato impegnato 15.000 ore in istruzione formale, avrà trascorso 20.000 ore davanti al computer e si sarà dedicato 50.000 ore al computer: va da sé che dovrebbero essere le nuove tecnologie il focus dell’istruzione nel 2000. E’ da tre anni che eTwinning si occupa di questi temi, e proprio durante la Conferenza questi concetti sono stati ribaditi, attualizzati e “preparati” per il nuovo anno che si è aperto di fronte a noi. Nello specifico i workshop che si sono susseguiti hanno preso in considerazione i diversi aspetti dell’Azione: il Desktop eTwinning ed il Twinspace, Collaborazione e Pubblicazione, Xplora per eTwinners e “Modelli per la collaborazione scolastica”, un workshop dedicato all’ animazione con la plastilina, analizzata fase per fase, ed infine un workshop animato dal PAG (Pedagogical Advisory Group) sullo sviluppo professionale, teso a scoprire che tipo di discenti siamo, se dreamers, doers, thinkers…e molto altro ancora.