Sezioni tedesche nelle scuole italiane
«Sono stanco che si dia la colpa all’Svp della mancata conoscenza delle lingue. Rilancio la mia vecchia proposta, respinta: sezione tedesca per i bambini italiani nelle scuole italiane». Con queste due scarne righe apparse sul quotidiano Alto Adige il 22 novembre 2007 il Presidente della Provincia Luis Durnwalder ripropone con forza come nel 1996 di istituire sezioni tedesche all’interno delle scuole italiane .
La proposta del 1996 non era definita sul piano didattico ma formulata solo sul piano ordinamentale. Si trattava di realizzare nelle scuole italiane corsi di studio specifici in cui la totalità delle materie doveva essere svolta in tedesco, ad eccezione dell’italiano, naturalmente.
Allora non erano ancora state approvate dalla Giunta Provinciale di Bolzano le linee guida/Richtlinien che ancora oggi rappresentano uno schema di riferimento per le scuole che intendono potenziare l’insegnamento della seconda lingua e si era quasi allo scontro sulla questione dell’immersione linguistica. Così la proposta di Durwalder sembrava rappresentare un’ottima mediazione, anche sul piano della fattibilità.
Luis Durwalder - foto tratta dall’archivio SVP
Con grande sorpresa, probabilmente anche dello stesso Durnwalder, la proposta fu criticata in modo feroce quasi da tutti: la si accusava di introdurre nuovi ghetti linguistici, di essere funzionale solo al trasferimento alla scuola italiana dei bambini italiani che frequentavano la scuola tedesca, di essere insomma una proposta che rafforzava il sistema delle scuole separate, invece che superarlo. Altri, come Franco Frattini, allora a Bolzano con Forza Italia, avevano estremizzato chiedendo che il modello fosse esteso subito alle scuole tedesche.
Nel mondo tedesco, l’opposizione fu capeggiata dall’allora assessore alla scuola e cultura Bruno Hosp, che, temeva che l’insegnamento per sezioni di lingua diversa si estendesse rapidamente alla scuola tedesca. Proprio in polemica con Frattini, egli ebbe a dichiarare: “Se Frattini radicalizza subito la proposta di compromesso del Landeshauptmann Durnwalder di istituire delle sezioni tedesche nelle scuole italiane, e pretende che tutte le materie nelle scuole elementari siano insegnate al 100% in lingua tedesca, allora diventa subito chiaro dove sta il vero punto d’attacco delle sue fatiche: la graduale infiltrazione delle scuole tedesche” (Traggo questa citazione da Dossier: Art.19 Plurilingui o Mistilingui?).
Ricordo bene queste vicende perche’ al tempo ero tra i pochissimi sostenitori della proposta di Durnwalder, assieme a Rosetta, Fronza, storica dirigente della Scuola media Archimede di Bolzano, Luigi Cigolla, allora assessore alla scuola italiana e per qualche tempo Bruna Rauzi, ancora oggi Sovrintendente scolastica di Bolzano. Addirittura si inizio’ informalmente a studiarla per vedere la fattibilità del modello sul piano didattico e dal punto di vista del potenziamento nelle sezioni tedesche anche delle attività in madrelingua italiana.
Travolta da pregiudiziali ideologiche o di principio, l’idea delle sezioni tedesche nelle scuole italiane resto’ nel cassetto, dove pare si sia conservata intatta, tanto da essere oggi riproposta.
Io credo che la proposta Durwalder di istituire sezioni tedesche nelle scuole italiane possa ancora oggi costituire un valido strumento organizzativo per insegnare in lingua veicolare in maniera consistente e idonea a raggiungere l’obiettivo dell’apprendimento di due e piu’ lingue.
L’istituzione di sezioni in lingua diversa però non deve sminuire l’importanza, sempre centrale, di un lavoro comune fra scuole italiane e tedesche e la necessità dell’incontro e del dialogo interculturale. Cosi’ come le iniziative di contatto fuori dalla scuola, che dovrebbero essere costantemente valorizzate, sostenute e rilanciate.
Enrico Hell
Gennaio 12th, 2008 at 1:30 pm
Deutsche Sektionen an italienischen Schulen sind noch nicht der entscheidende, aber ein erster Schritt in die richtige Richung. Noch dazu einer, der niemandem weh tut. Lasst uns sofort damit beginnen!
Gennaio 12th, 2008 at 2:03 pm
Credo anche che la formula “sezioni tedesche nelle scuole italiane” avrebbe il consenso di molti genitori
Aprile 11th, 2008 at 9:13 pm
[…] il riconoscimento di aperture che già ci sono (Brugger, Durnwalder) […]
Maggio 19th, 2008 at 9:58 pm
[…] Ma fosse solo questo: Durnwalder ha riesumato la vecchia questione del divieto di copresenza di insegnanti di lingua diversa: “Il Presidente ha ribadito che le sezioni con la compresenza di una insegnante del gruppo italiano e di una del gruppo tedesco che si dividano l’insegnamento, è contro lo Statuto di autonomia, l’articolo 19 e le norme di attuazione.” Ha fatto perfino sorvolato sulla sua stessa proposta di sezioni tedesche nelle scuole italiane, che in Giunta oggi sono divente sezioni tedesche (per italiani) nelle scuole tedesche. Insomma una seduta di Giunta all’insegna dell’immobilismo in politica scolastica. Almeno fino ad ottobre, si è capito, e poi probabilmente ancora. […]
Ottobre 6th, 2011 at 8:12 pm
[…] Per il consigliere Thomas Egger i figli degli italiani che entrano nelle scuole materne tedesche non dovrebbero parlare italiano per poter imparare davvero la lingua e realizzare un vero bilinguismo. Nella replica dell’assessore Christian Tommasini, c’è aria di cambiamento, perché oggi c’è una maggiore volontà da parte dei cittadini stessi a voler imparare l’altra lingua. Tommasini si è dichiarato anche d’accordo con Elmar Pichler Rolle ed altri, sul fatto che non solo è questione del numero delle ore, ma anche della qualità delle ore, ma ha sostenuto il miglioramento delle condizioni generali ed il successo delle diverse iniziative sperimentali che vengono condotte sul territorio. “La novità in aula”, ha quindi detto la Consigliera Artioli nella replica, è che l’assessore Tommasini ha bocciato un’idea del presidente Luis Durnwalder, visto che questa mozione nasce da una sua idea del 2005”. […]