Si’ all’immersione nelle scuole italiane
Siegfried Brugger - foto tratta dall’archivio SVP
In un’intervista al quotidiano Alto Adige, consultabile integralmente qui, l’onorevole Siegfried Brugger della SVP ha affermato di considerare possibile per la scuola italiana della provincia di Bolzano una qualche forma di sperimentazione di scuola bilingue, di tipo immersivo.
I punti centrali del suo ragionamento sono i seguenti:
1) La scuola in lingua tedesca e’ una scuola per la minoranza linguistica che ha come compito principale l’insegnamento della madrelingua e non va modificata.
2) Troppi studenti di lingua madre diversa nelle scuole tedesche (per esempio un terzo di italiani e un terzo di stranieri) snaturerebbero la scuola tedesca stessa rispetto al suo compito di insegnare la madrelingua alla minoranza.
3) Quindi è auspicabile che il problema dell’apprendimento del tedesco venga risolto dalla scuola italiana consentendole libertà di azione sperimentale.
4) Politicamente questo toglierebbe l’alibi che il mancato apprendimento del tedesco da parte degli italiani di Bolzano sia causato da una chiusura dell’SVP.
5) Una buona scuola italiana, sperimentalmente plurilingue, sarebbe inoltre uno stimolo “di mercato” all’innalzamento della qualita’ della stessa scuola tedesca.
Cinque punti in sequenza, quelli di Brugger, che hanno alla base una semplice considerazione: il sistema delle scuole separate per gruppo linguistico sta implodendo perchè le iscrizioni degli italiani nelle scuole tedesche sono fuori controllo (l’allarme era gia’ stato lanciato da Ellecosta nelle scorse settimane).
Il solo modo per difendere il sistema delle scuole separate da un collasso interno è concedere l’immersione linguistica alle scuole italiane.
Non farlo oggi significa mettere in difficolta’ la scuola tedesca nella sua funzione di scuola di madrelingua per la minoranza sudtirolese.
Farlo significa stimolare la scuola tedesca a specializzarsi sempre di piu’ come scuola di madrelingua.
L’intervista a Brugger sul quotidiano Alto Adige integra alcune dichiarazioni rilasciate al quotidiano Dolomiten di ieri (27/3/2008) da Brugger stesso, e da altri esponeti SVP, fra i quali l’oppositore Zeller, che continua a proporre una interpretazione letterale dell’articolo 19 dello Statuto di autonomia secondo la quale ogni forma di insegnamento veicolare delle lingue sarebbe espressamente vietato (per approfondire la posizione di Zeller, si veda una sua intervista del quotidiano Alto Adige del 22/9/2007).
Tra le prime reazioni politiche, quelle dei partiti del Centro destra, visibili qui.
Un commento al modo in cui l’informazione e’ stata data dal quotidiano Dolomiten si trova qui.
Marzo 30th, 2008 at 11:30 am
[…] 30 Marzo 2008 Come noto, la SVP è un partito che può permettersi di contenere tutto e il contrario di tutto (da Artioli a Ellecosta, tanto per capirci). In realazione all’annoso tema della cosiddetta “immersione”, qualche giorno fa abbiamo assistito ad un’ennesima manifestazione di tale onnivora capacità alla luce di dichiarazioni contrapposte [Enrico Hell ha pubblicato sull’Alto Adige e sul suo blog un’efficace disamina]. È molto difficile capire chi vincerà la partita tra “innovatori” e “conservatori” all’interno del partito di raccolta dei Südtiroler. Anzi, forse è addirittura eccessivo parlare di vera e propria “partita”. Si tratta semmai di un consolidato “gioco delle parti”. Parti che sono in primo luogo solidali nel conservare la fiducia di un elettorato che, essendo vastissimo all’interno del gruppo linguistico tedesco e ladino, ha bisogno di rispecchiarsi in posizioni talvolta persino opposte. Nel caso dell’apparente dissidio d’opinioni tra Brugger e Zeller, dunque, potremmo evocare la famosa formula di Aldo Moro (quella delle “convergenze parallele”) e parlare di “divergenze convergenti”. Pubblicato da Étranger Inserito cronaca, personaggi […]
Aprile 11th, 2008 at 9:14 pm
[…] il riconoscimento di aperture che già ci sono (Brugger, Durnwalder) […]
Maggio 19th, 2008 at 9:57 pm
[…] Il problema delle iscrizioni di bambini italiani nelle scuole dell’infanzia tedesche era stato sollevato con veemenza dal comitato cittadino della SVP, soprattutto per bocca del capogruppo Ellecosta. La SVP di Bolzano lamentava che l’eccesso di bambini non di madrelingua nelle scuole materne tedesche starebbe causando problemi di funzionamento alle scuole, al punto da giustificare, al di là anche delle procedure previste dalle norme esistenti, addirittura test linguistici di ammissione agli asili. Molte prese di posizione si sono succedute alle pesanti dichiarazioni di Ellecosta, e, fra di esse, anche l’ipotesi, lanciata da Brugger e condivisa dallo stesso Ellecosta, di arginare il fenomeno attraverso sperimentazioni avanzate nelle scuole italiane. Scuole diversamente specializzate, la scuola tedesca orientata alla madrelingua e quella italiana con vocazione al bilinguismo, sembravano ognuna indispensabile al pieno funzionamento dell’altra. Proprio in questo il contesto Luisa Gnecchi oggi è andata in Giunta provinciale con la richiesta di risorse per attivare nelle scuole dell’infanzia italiane sezioni sperimentali con doppio insegnante, una di lingua tedesca e una di lingua italiana e l’incredibile risposta di Durnwalder è stata: “basta che fra gennaio (quando i bambini vengono iscritti all’asilo) e settembre (quando cominciano le attività) il bambino impari un po’ di tedesco e il problema è risolto. […]
Marzo 23rd, 2009 at 5:58 pm
Le posizioni dell’Svp continuano ad essere anacronistiche. Non è un appertura quella riferita con i cinque punti di Brugger ma l’ennesima manovra politica e retorica che non risolve di fatto la situazione. Le sperimentazioni sull’immersione sono già state fatte nelle scuole italiane negli anni Novanta con ottimi risultati, purtroppo la solita Svp ha impedito che questa sperimentazione potesse attuarsi ponendo un veto assurdo a qualsiasi forma di immersione e di copresenza.
Per quanto riguarda la scuola bilingue il mio pensiero è che essa non può essere attuata solo per gli italiani, non avrebbe senso, dovrebbe coinvolgere tutti e due i gruppi linguistici, sensa correre il rischio di assimilazione, concetto ormai superato e non più attuabile nella attuale società multietnica e sovranazionale. Si parla ormai di cittadinanza europea e di euro regione Tirolo!
Insomma continua la segregazione etnica in Alto Adige…