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La fiera delle lingue Un'altra iniziativa a dir poco "gattopardesca" della Amministrazione provinciale di Bolzano. Si chiama Fiera delle lingue e si svolge a Bolzano dal 17 al 19 maggio 2001 presso il palazzo della fiera. Il programma è visibile al sito www.fieralingue.it. Organizzano l'Istituto pedagogico il lingua italiana e l'Ufficio Bilinguismo dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Bolzano. La fiera ci viene presentata, addirittura come una finestra aperta sul mondo. Con sorprendente acume, le lingue vengono definite dagli organizzatori come espressione di identità culturale, medium per conoscere e conoscersi, per capire e capirsi. Il punto di partenza è l'ovvio concetto che in Europa, accanto alle lingue più importanti, devono trovare uguale dignità anche quelle minoritarie. Gli organizzatori lanciano il messaggio, che evidentemente considerano innovativo, che le lingue, sono il mezzo di conoscenza, comprensione ed unificazione nell'Europa sia di oggi che del domani. Insomma, il manifesto introduttivo della fiera è una sequela di scontate affermazioni di principio, di concetti ovvi al limite della banalità, spacciati per il massimo della innovazione nel settore dei rapporti interculturali. Niente di nuovo sotto il sole, dunque, se non la solita predica sull'importanza delle lingue, che cerca di nascondere il vuoto propositivo della provincia di Bolzano nell'innovazione didattica. La fiera delle lingue, così dichiarano gli organizzatori, è rivolta agli studenti, ai giovani, agli insegnanti e all'uomo della strada. Naturalmente nessun accenno ai Genitori: viene il sospetto che essi siano identificati tout court con l'uomo della strada. Eppure i genitori di Bolzano sono stati gli unici a proporre la più straordinaria innovazione nella didattica delle lingue di cui si sia parlato negli ultimi anni e cioè l'approccio ad immersione linguistica. Le lingue si apprendono se si usano, hanno detto i genitori, e allora perché non usare le diverse lingue direttamente a scuola nell'insegnamento delle materie. Questo punto di vista, l'unico innovativo nella realtà di Bolzano, non è minimamente rappresentato alla fiera delle lingue. Una fiera di retroguardia insomma, che nasconde il nuovo, invece di sostenerlo. Bolzano 19/4/2001 |