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Periodico in rete: Direttore  Enrico Hell

L'IMMERSIONE LINGUISTICA IN ALTO ADIGE

L’immersione è un modo di realizzare una scuola plurilingue. E’ nata e si è sviluppata molto nelle regioni in cui convivono popolazioni di lingua diversa. 

La specialità dell’immersione linguistica consiste nel fatto che in una scuola ad immersione le lingue diverse da quella materna non sono insegnate come materia a se stante, ma sono usate come veicolo per insegnare le materie:

Tecnicamente si definisce ad immersione una scuola in cui il monte ore di materie insegnate in seconda lingua o in lingua straniera sia pari ad almeno il cinquanta per cento delle materie. 
Questo non è ancora sufficiente per caratterizzare una scuola ad immersione: è necessario un progetto lungo tutto il percorso scolastico coordinato e pianificato, che all’estero viene chiamato “programma di immersione”. 
Bisogna inoltre rispettare alcuni principi, quale la distinzione degli insegnanti a seconda della lingua usata (nel caso dell’immersione precoce), l’attenzione per la lingua madre dello studente e la libertà di scelta della scuola ad immersione da parte degli alunni e delle loro famiglie. 
La didattica in una scuola ad immersione tiene conto del fatto che la lingua parlata in famiglia dall’alunno è diversa da quelle parlate a scuola e parte dal principio che nessuno può essere discriminato nei contenuti a causa della lingua.

Da queste premesse consegue:

-) In Alto Adige non abbiamo attualmente alcuna scuola ad immersione: le sperimentazioni in atto in alcune scuole di Bolzano, come in molte scuole elementari e alle Archimede, sono al di sotto del cinquanta per cento delle attività svolte in lingua straniera e non sostituiscono l’insegnamento della seconda lingua come materia: si tratta quindi di forme, peraltro valide, di potenziamento dell’insegnamento della seconda lingua, parzialmente riconducibili ad alcuni principi della scuola ad immersione, ma non di programmi di immersione. Queste sperimentazioni, oggi a regime, erano espressamente previste dalla deliberazione della Giunta provinciale detta delle Richtlinien come forme di potenziamento dell’apprendimento della seconda lingua.

-) la scuola ladina non è una scuola ad immersione soprattutto per la mancata attenzione alla lingua madre dello studente che è il ladino, utilizzato pochissimo quale veicolo di insegnamento, ma è un ottimo esempio di scuola plurilingue.

-) Le nuove norme sulla autonomia scolastica consentono alle scuole di autogestire una parte del tempo di lezione, che oggi è fissata al quindici per cento del tempo di lezione. Anche decidendo di dedicare tutto questo tempo ad attività in seconda lingua, non sarebbe possibile realizzare una scuola ad immersione, perché l’immersione prevede almeno la metà e non solo il quindici per cento delle attività in seconda lingua. L’autonomia scolastica consente oggi di ideare nuove e valide forme di potenziamento dell’apprendimento della seconda lingua ma non di realizzare un programma di immersione. Per realizzare una scuola ad immersione è necessaria una qualche altra futura norma o regolamentazione specifica.

-) la frequenza di scuole monolingui tedesche da parte di alunni di madrelingua italiana non è riconducibile al modello dell’immersione, perché la scuola monolingue per proprio statuto presuppone già la conoscenza e la familiarità con la lingua di insegnamento da parte dell’alunno.

Sono state individuate con chiarezza quattro componenti necessarie al successo di un futuro programma di immersione: i docenti, i genitori, il mondo della ricerca e il mondo della politica.

L’accordo della componente dei genitori su un possibile programma di immersione in Alto Adige è evidente.
L’accordo dei docenti invece è più problematico, soprattutto laddove gli insegnanti stessi non abbiano livelli di conoscenza della seconda lingua tale da consentire loro di usarla per insegnare in seconda lingua le loro materie.
La ricerca - Università, Accademia Europea, Istituti Pedagogici -  non si sta occupando di con propri progetti di sviluppare programmi ad immersione, anche se opera in settori attinenti e in taluni casi ha prodotto convegni e brevi studi.
Il mondo della politica vede in Alto Adige atteggiamenti di chiusura nei confronti dell’idea stessa di scuola ad immersione e in generale di ogni forma di scuola plurilingue al di fuori delle valli ladine, motivati dal timore che una scuola plurilingue sottragga alunni alle scuole monolingui e così le depotenzi.

La strada verso la scuola ad immersione in provincia di Bolzano è quindi ancora molto accidentata. L’unico punto non problematico è l’evidente accordo dei genitori.

Bolzano 9/5/2001