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Periodico in rete: Direttore  Enrico Hell


Cinque forfait eccellenti in quota
Molte le personalità che hanno disdetto all'ultimo

(dal quotidiano Alto Adige)

Prima gli ambasciatori di Israele e Giappone, poi Romano Prodi e il ministro Letizia Moratti. Infine ieri il Dalai Lama: gli organizzatori di «Kid's Guernica» hanno dovuto affrontare, una dopo l'altra, cinque defezioni eccellenti. Ieri il forfait del Dalai Lama è arrivato improvviso proprio mentre i mille e più bambini avevano tutti raggiunto la vetta di Plan de Corones. L'aereo che avrebbe dovuto portare in Alto Adige il Dalai Lama, proveniente da Lisbona ha avuto un improvviso problema al motore: gli organizzatori hanno subito cercato una soluzione alternativa, trovando alla fine un altro velivolo in grado di portare il Dalai Lama almeno fino a Verona. Ma a quel punto i tempi erano ormai saltati, anche perché poche ore dopo il suo intervento a Plan de Corones, il premio Nobel per la pace sarebbe già dovuto essere in un'altra località. Una vera e propria beffa per gli organizzatori, già messi alla prova dalle altre defezioni eccellenti che hanno fatto da contorno alla manifestazione dei bambini dedicata alla pace.
(30/11/2001)

Mille bambini per sperare nella pace
Una festa di arte e colori a Plan de Corones
nonostante la defezione del Dalai Lama
KID'S GUERNICA

di Pierluigi Depentori

PLAN DE CORONES (Dal quotidiano ALTO ADIGE del 30 /11/2001). Un berretto da portare fiero in testa - Canadian School - e il cuore che batteva a mille. Ma quando l'elicottero è sceso proprio in vetta a Plan de Corones, a quel ragazzino vispo che avrà avuto neanche dieci anni gli sono scese, rapide, le lacrime di chi rimane di sasso. Sì, perché da quell'elicottero il Dalai Lama non è mai sceso: un guasto tecnico all'aereo che l'avrebbe fatto arrivare dal Portogallo ha impedito il suo arrivo all'inaugurazione di «Kid's Guernica». Erano più di mille i ragazzini provenienti da tutto il mondo che lo aspettavano, ma l'inatteso forfait non ha comunque impedito di celebrare un'autentica festa di pace. Una kermesse voluta sei anni fa per celebrare l'anniversario del bombardamento atomico su Hiroshima e Nagasaki e che oggi torna prepotentemente di attualità.
E così mentre il presidente Durnwalder portava ugualmente i saluti di Sua Santità («ci teneva ad essere qua, gli dispiace molto perché questa manifestazione è davvero un forte segnale di pace»), le maxi tele preparate dai bambini giganteggiavano alle sue spalle. I ragazzi americani hanno portato in Alto Adige un angelo triste con in mano le due torri gemelle, mentre quelli israeliani hanno dipinto una tela di pace assieme ai bimbi palestinesi, lontani con la mente anni luce dalla guerra che vede per protagonisti i loro popoli. E poi i "messaggi alati", cartoline da legare ad un palloncino con la speranza che un giorno vengano raccolte in chissà quale angolo del mondo: «Pace forever», «Niente più guerre», sono stati gli slogan più gettonati tra quelli scritti ieri mattina a 2.270 metri di quota.
Tanti modi differenti per interpretare un desiderio comune, così come i linguaggi dei bambini coinvolti: una diversità che per una volta ha il sapore dell'arricchimento anziché quello amaro della guerra. Lo ha sottolineato con forza il professor Takuya Kaneda, giapponese, presidente di «Kid's Guernica International» nell'aprire ufficialmente la manifestazione: «L'amicizia è essenziale per la pace. Se avete amici in giro per il mondo, amerete i loro Paesi, le loro tradizioni culturali e religiose. E le rispetterete.
Comprendere ed accettare le diversità è il primo passo per la costruzione di un mondo pacifico, chiunque abbia degli amici, sa apprezzarne anche le più profonde differenze. I recenti atti di terrorismo e la guerra in corso hanno profondamente colpito questo nostro mondo. E non vi nascondo che mi sono più volte chiesto che senso abbia, che contributo possa dare, in questo drammatico momento, il nostro progetto di pace». Le maxi tele - sessanta in tutto - hanno le stesse dimensioni del famoso «Guernica» di Pablo Picasso: c'erano anche quelle italiane, provenienti da Cortina, Cibiana (il paesino bellunese dei murales) e da Dobbiaco. I ragazzi altoatesini - dieci provenienti dalle scuole di Bressanone, Brunico e Dobbiaco con in più alcuni studenti del liceo artistico «Pascoli» di Bolzano coinvolti nell'allestimento - hanno dipinto un arcobaleno di pace dai mille colori e dalle altrettante speranze. Vederlo in cima a Plan de Corones, accanto ai lavori dei bambini del Bangladesh, Indonesia, Bosnia e Sri Lanka ha toccato il cuore di tutti i presenti. Sono disegni che faranno il giro d'Europa: Francia, Germania, Spagna per poi concludersi nel 2004 ad Atene per le Olimpiadi.