Il
convegno
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«Gruppi etnici in pace
ma separati»
Dieci anni dalla chiusura del Pacchetto, l´intervento del politologo
austriaco Pelinka: è il frutto della democrazia consociativa
Il convegno
Il politologo austriaco
Anton Pelinka al convegno promosso dalla presidenza del consiglio
provinciale.
Il metodo del consenso,
quale fondamento dell´autonomia altoatesina, avrà anche evitato i
conflitti fra i gruppi etnici conosciuti da altre regioni d´Europa, ma è
pure all´origine della separazione etnica. Anton Pelinka, politologo dell´Istituto
per la ricerca sui conflitti di Vienna, ribadisce una tesi a lui cara
davanti alla platea del convegno promosso dalla presidenza del consiglio
provinciale a dieci anni dalla chiusura della controversia internazionale
fra Italia e Austria.
Quello altoatesino, spiega Pelinka, è il classico esempio di «democrazia
consociativa o consensuale» che «riduce l´aspetto della competizione e
sottolinea invece quello della cooperazione». Paradossalmente, però,
proprio questa caratteristica del «sistema Alto Adige», anziché
spingere verso l´integrazione, alimenta la «frammentazione etnica».
«Il modello della democrazia consociativa - spiega ancora Pelinka -
elimina quasi completamente la contrapposizione tra maggioranza e
minoranza, contrapposizione che è invece sostanziale nella democrazia
maggioritaria». Il potere politico, quindi, viene ripartito solo in parte
in base ai risultati elettorali: «La divisione del potere nei settori
principali viene concordata a prescindere dagli effettivi risultati
elettorali».
Presupposto di questo modello - aggiunge il politologo austriaco - è che
«tra i gruppi etnici dell´Alto Adige esiste e continuerà ad esistere
una profonda frammentazione». L´obiettivo del modello consociativo,
quindi, non è l´integrazione fra i gruppi diversi, ma «garantire la
pace sociale mantenendo la frammentazione».
Secondo Pelinka è lo stesso potere politico che, in Alto Adige, «tende a
mantenere la separazione» creando così, nella società locale, una
situazione da «convivenza fra separati».
Un indicatore del «grado di frammentazione» della società altoatesina
sono i mezzi di informazione. «Non esiste - osserva Pelinka - un sistema
d´informazione interetnico. Il gruppo tedesco consuma i propri messi d´informazione
che, di fatto, si rivolgono solo a tale gruppo e il gruppo italiano fa
altrettanto». Proprio la convivenza di due «sistemi d´informazione
separati» conferma, secondo il politologo austriaco, la sua tesi: «La
democrazia consociativa secondo il modello autonomistico altoatesino
contribuisce al raggiungimento di una pace etnica, ma tende al contempo a
rafforzare la frammentazione etnica».
Il Mattino
2.giugno 2002 |