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Piazza della Pace Gentili
concittadine e concittadini,
in data 21 dicembre 2001 il Consiglio e la Giunta comunale,su mia proposta, hanno
deliberato il cambiamento del nome di piazza della Vittoria in piazza della Pace. Su
iniziativa di alcuni partiti di opposizione viene ora lanciato un referendum consultivo
che mira a ripristinare il vecchio nome.
Dobbiamo spiegarvi le ragioni della nostra scelta, confidando molto che possiate
condividerle, o almeno considerarle.
La pace rappresenta un valore universale.
Nel contesto storico attuale la pace rappresentavano dei principali obiettivi della
comunità locale, nazionale e internazionale. Rappresenta un valore universale, che unisce
tutti gli uomini di buona volontà, credenti e non credenti e tutti i popoli, un fine di
altissimo valore morale da conseguirsi attraverso la giustizia, il rispetto dei deboli e
delle diversità culturali. Una sfida dunque del nostro tempo, una scelta di grande valore
simbolico.
Questa scelta è un segno di riconciliazione della comunità locale ed un progetto per il
futuro.
L´epilogo della Prima guerra mondiale è stata una vittoria per una parte, ma una
sconfitta per l´altra. Le successive vicende legate al periodo del nazionalismo e del
fascismo hanno reso le conseguenze ancora più gravi per i cittadini di lingua tedesca: è
comprensibile quindi che questo riferimento ne urti la sensibilità. Proporre il
cambiamento di nome è un atto di riconciliazione, che si addice ad una comunità operosa
e dialogante, che fruisce di ampio autogoverno, che per la sua posizione di confine più
di altre è proiettata verso l´Europa. Superiamo i nazionalismi e guardiamo a più ampi
progetti ed al comune patrimonio culturale ed ideale.
La storia non si cancella, ma esaltiamo la pace e non la guerra.
Non ignoriamo la storia, le motivazioni ideali, il valore ed il sacrificio dei singoli, ma
consideriamo il fardello di dolore e di morte, le immense privazioni, la distruzione, la
coercizione, le ingiustizie che accompagnano le guerre ed anche le vittorie. Rispettiamo,
esaltiamo e commiseriamo il sacrificio del popolo: per questo la pace ne rappresenta il
vero interesse.
Nessuna offesa all'identità ed al patrimonio culturale della comunità italiana.
La comunità italiana si rafforza non nella difesa di posizioni anacronistiche, ma tramite
il proprio lavoro e le proprie capacità, la valorizzazione dell´immenso patrimonio
culturale, l´adeguamento ai nuovi valori della convivenza e dell´europeismo, l´adesione
ad uno spirito di democrazia, tolleranza e libertà, un´azione politica responsabile e
coesa.
Non ci saranno altri mutamenti della toponomastica cittadina.
Questo cambiamento, di alto valore simbolico non è l´inizio di una serie di cambiamenti
di denominazione di altre strade o piazze, come sostengono i promotori del referendum.
Sindaco e Giunta comunale ribadiscono l´impegno al mantenimento di ogni altra
denominazione che caratterizzi l´identità della città e il patrimonio culturale e
storico.
Per queste ragioni, vi chiedo di rispondere no, grazie, ad una richiesta che divide,
perché la pace unisce. Cordialmente
GIOVANNI SALGHETTI DRIOLI, sindaco di Bolzano
20/9/2002 |