Dalla Stampa:
«Sono
in pochi, non contano e si sbagliano»
L'Obmann della Svp
Brugger stronca ogni progetto plurilingue
«Caro
Brugger non sei capace di ascoltare»
Gli studenti
rispondono alle accuse e rilanciano: vogliamo la scuola bilingue
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Appello pubblico per una scuola bilingue
(«il Ponte», rivista studentesca di Bolzano)
Cominciamo mettendo in discussione un sistema
scolastico che contro ogni legge di natura separa e rende sterili due
mondi.
Alto Adige, terra di confine. Privilegio del contatto o
timore della contaminazione? Opportunità di un vicendevole arricchimento
o ricerca della contrapposizione?
Per le istituzioni locali non vi sono dubbi. La cultura (se tale la si può
definire) della separazione è la prassi. È il modus vivendi e il fine
ultimo. È la giustificazione stessa del loro essere. Ma qualcosa si
muove. La volontà di incontrare l'altro è forte nelle persone. Lo hanno
dimostrato gli studenti scendendo in piazza in 7000, uniti negli intenti e
nei fatti. Italiani e Tedeschi insieme per la prima volta. In una
provincia dove molto appare e poco è vogliamo strappare una volta per
tutte il velo di silenzio che le istituzioni tentano di rimboccare e
rinforzare. Ci dichiariamo contro la cultura della separazione. Una
politica che pone volutamente barriere tra diversi gruppi linguistici
risulta anacronistica in un contesto europeo e mondiale che tende invece
ad abbattere quanti più ostacoli, materiali e non. Ci dichiariamo contro
queste barriere, soprattutto perché erette tra le comunità studentesche
a partire dalla prima infanzia. È dall'ignoranza che nasce il
pregiudizio. È dalla conoscenza reciproca che nasce l'integrazione. Dalla
conoscenza della lingua e dalla conoscenza della cultura. E non
dimentichiamo che dalla conoscenza dell'altro si capisce meglio anche se
stessi. Riteniamo inoltre che contrastare una politica di separazione
significhi combattere ogni forma di razzismo alla radice. È ora.
Parliamone. Confrontiamoci con un po' di coraggio e sincerità. Cominciamo
mettendo in discussione un sistema scolastico che contro ogni legge di
natura separa e rende sterili due mondi. Vogliamo poter sfruttare pie
namente le potenzialità che l'Alto Adige offre. Vogliamo che una a volte
mal tollerata indifferenza diventi reale incontro tra persone di culture
diverse. Vogliamo avere la possibilità di costruire insieme, con molta
pazienza e altrettanta determinazione un dialogo. Vogliamo che nella
nostra terra, terra di confine, il seme della condivisione diventi frutto.
Bolzano, 26 aprile 2002
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