Nuova autonomia, il decreto è
pronto Bressa attende la firma di Amato per aprire il tavolo
di confronto Incontro informale del sottosegretario in città con
Convivia ed altri «ribelli»
di Paolo Cagnan
BOLZANO. Il decreto per la costituzione di un
tavolo di confronto sui problemi dell'autonomia altoatesina è già
stato predisposto. Il sottosegretario agli Affari regionali
Gianclaudio Bressa attende ora la firma del presidente del consiglio
Giuliano Amato e nel frattempo preferisce non fare previsioni: «Devo
ancora parlarne al presidente, sino a quando non lo avrò fatto non
ha senso fornire anticipazioni». I dettagli dell'operazione,
insomma, costituiscono ancora materia di trattativa. Molti si
chiedono chi entrerà a fare parte della commissione, chi sarà
chiamato nel ruolo di consulente e chi sarà invece semplicemente
sentito come esterno. L'onorevole Bressa liquida la raffica di
quesiti con un "no comment": «La composizione è ancora tutta da
vedere». Ciò che invece sembra certo, nelle intenzioni del
braccio destro del ministro Loiero, è la volontà di stringere i
tempi. Alle preoccupazioni di chi sottolinea come la fine
legislatura non sia poi così lontana, da Roma Bressa risponde così:
«I lavori del tavolo dovrebbero comunque essere conclusi prima della
chiusura di legislatura». Una rapidità che giunge come positiva
sorpresa per quanti temevano che il «tavolo» potesse essere
sacrificato sull'altare della campagna elettorale già iniziata, ma
anche una rapidità che rilancia, in un certo senso, i sospetti
dell'onorevole Frattini circa le «passeggiatine pre-elettorali» di
Bressa in Alto Adige. Il sottosegretario era effettivamente a
Bolzano anche l'altra sera, per un incontro informale con i
rappresentanti dell'associazione Convivia. In quell'occasione,
secondo alcuni dei presenti - Bressa non ha voluto fare
dichiarazioni a proposito - il sottosegretario si sarebbe detto
sorpreso e contrariato per gli attacchi di Frattini, sostenendo che
il suo incarico istituzionale non ha né deve avere nulla a che fare
con una sua eventuale candidatura. Secondo alcuni avrebbe smentito
la possibilità di presentarsi per il centrosinistra in uno dei
collegi dell'Alto Adige, secondo altri avrebbe
solo"precisato". Accompagnato dall'onorevole Boato, Bressa ha
ascoltato per due ore abbondanti, in un albergo del centro di
Bolzano, non solo i rappresentanti di Convivia (Franco Kettmeir, Edi
Rabini, Giorgio Delle Donne, Alberto Pasquali e Sigrid Pernthaler)
ma anche alcuni esponenti del mondo accademico, forense e della
società civile che spesso, in passato, si sono occupati dei problemi
dei mistilingui: don Paolo Renner, teologo e presidente
dell'Istituto di scienze religiose; Guido Denicolò, avvocato dello
Stato; Siegfried Baur, sudtirolese docente universitario di
Pedagogia interculturale a Klagenfurt ed i ricercatori
dell'Accademia Europea Francesco Palermo e Jens Woelk. L'incontro
pare sia stato molto soddisfacente per tutti. Al sottosegretario è
stato fornito un quadro molto completo delle «gabbie etniche», le
dichiarazioni di comodo, le obiezioni di coscienza, le fonti
giuridiche, le proposte dell'associazione e il disegno di legge
Boato/Frattini. «Gli abbiamo presentato, ritengo con
argomentazioni profonde e convincenti - spiega il presidente
dell'associazione Convivia, Kettmeir - l'opportunità di porre mano
al censimento. I tempi sono ormai maturi».
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