BOLZANO. Anno scolastico 1926-27: l'italiano come unica lingua di insegnamento viene esteso anche alla quarta classe. Le lezioni in tedesco - anche quelle private - vengono severamente proibite. Su idea del canonico Michael Gamper nascono le «Katakombenschulen», scuole segrete (secondo la storica Martha Verdorfer, più che segrete sarebbero state tollerate dal fascismo) in cui maestri sudtirolesi continuano ad insegnare in lingua tedesca. A più di settant'anni di distanza, i «Katakombenlehrer» tornano a farsi sentire.
In 28 hanno firmato una lettera aperta (in cima alla lista c'è Otto Scrinzi, austriaco originario dell'Alto Adige e candidato presidenziale per i liberali della Fpö nel 1986) in cui affermano di veder messo in pericolo l'impegno di allora dall'introduzione dell'italiano già dalla prima elementare. «La nostra lingua e l'identità tirolese non sono ancora radicate in maniera tale da consentire di trattarle in maniera superficiale. Bisogna combattere giorno per giorno per la madrelingua, l'assimilazione procede silenziosamente», scrivono nella lettera apparsa ieri sul "Dolomiten".
«I nostri giovani - afferma una delle firmatarie, Friedl Helene Pancheri - parlano male il tedesco. Preferiscono il dialetto alla linguia standard, ai miei tempi non era così. Dobbiamo tornare a migliorare la conoscenza dell'Hochdeutsch, del tedesco standard. Prima bisogna imparare la madrelingua, mentre con l'italiano si può iniziare benissimo in seconda».
Le preoccupazioni non finiscono qui. «Ho insegnato a lungo e ho una grande esperienza alle spalle», continua la signora Pancheri. «L'italiano in prima classe è solo il primo passo di un'evoluzione che porterà all'italiano negli asili:a quel punto regnerà la confusione più totale».
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