Italiano in prima classe
Pioggia di lettere contrarie sul Dolomiten, Kasslatter preoccupata: «O si fa ora, o rischia si saltare tutto» Il presidente a Pahl ed Hosp: «Assurdo farne una questione etnica. Mi chiedo cosa c´entri l´identità?»
rassegna stampa / il mattino - 07/05/2003
 


Questa storia dell´italiano in prima elementare nelle scuole tedesche sta creando un turbine dentro la Stella alpina e un forte dibattito nel mondo di lingua tedesca. In realtà, il progetto dell´assessore Kasslatter Mur è molto soft: prevede qualche ora di seconda lingua in prima classe con lezioni giocose e orali. Un primo approccio, insomma. Ma per l´ala ultraconservatrice della Svp, che spesso tende a sovrapporsi ad Union e Freiheitlichen, è una specie di attentato all´identità sudtirolese. Pahl, convinto che la proposta violi l´articolo 19 dello Statuto, si appella niente meno che al Parteiausschuss (esecutivo), organo di 130 membri, dopo che qualche settimana fa la Parteileitung (direttivo ristretto) si era pronunciata favorevolmente. Klotz (Ufs) e Leitner (Freiheitlichen) ricevono abbondanti spazi sui media. Fioccano lettere anti-Kasslatter sul Dolomtiten, e si sa che sui temi delicati il peso già di per sè enorme del quotidiano diventa decisivo. Genitori dubbiosi o contrari vanno ogni giorno «a trovare» l´assessore. Lei, leggermente intimidita, comincia a mettere in dubbio di riuscire a portare a compimento il progetto, ma conta sull´àncora Durnwalder. «O si fa adesso, o non se ne fa nulla. Per fortuna ho l´appoggio del presidente. Se viene a mancare quello salta tutto», dice.
Perché in giunta, se fino a qualche giorno fa si dava per scontato come unico "no" quello di Bruno Hosp, questa campagna trasversale potrebbe impaurire i membri Svp che fanno capo alle lobby economiche. E´ davvero preoccupata, Sabina Kasslatter. «Non possiamo andare troppo avanti con il tempo, perché non posso mica chiamare gli insegnanti d´estate. Dobbiamo decidere entro breve. Quello che mi dispiace è che chi critica la proposta lo fa puntando sulle corde emozionali. Figuriamoci se mi metto a toccare la madrelingua. Rimane tutto uguale a prima. L´unica differenza è che i bambini avranno un approccio ludico con la seconda lingua un anno prima». Insomma, la giunta che cosa deciderà lunedì prossimo? «Questo io non lo so, dirò di che cosa ho bisogno e che tutto deve essere fatto in tempi brevi». Tempi brevi significa o lunedì prossimo o al massimo entro la fine di maggio. E proprio a fine mese si terrà il Parteiausschuss. Sarà fra l´altro l´esecutivo in cui si dovrà di fatto varare definitivamente la lista dei candidati della Stella alpina. Pahl presenterà la sua mozione e si vedrà quanto peso ha.
Durnwalder non ha ancora deciso al 100 per cento se presentarsi a quell´appuntamento dopo uno strappo con i «falchi» che in Pahl si riconoscono, oppure attendere. Ma sembra che il presidente abbia messo in preventivo la prova di forza. «Noi andremo avanti –dice– questo è sicuro. Se votiamo lunedì? Non lo so, vedremo se l´assessore Kasslatter avrà una delibera pronta». Il Landeshauptmann fa capire di non temere l´azione di Pahl e di giudicarla quasi irrilevante. «L´esecutivo non c´entra nulla. Abbiamo votato nella Parteiletung. Non c´è nessun bisogno di attendere il via libera dell´esecutivo». Durnwalder, infine, si lancia in un discorso da «colomba», da «presidente di tutti», come ama definirsi. «La stragrande maggioranza dei sudtirolesi è d´accordo con noi, ne sono sicuro. Non capisco perché i contrari la buttino tutta sulla questione etnica, facendo riferimento all´identità. E´ assurdo, qui non c´è nessun rischio per l´identità».


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